Quando si parla di strappi muscolari, si fa riferimento ad una vera e propria rottura di alcune o di tutte le fibre o fasce muscolari, per la quale sempre più spesso si ricorre alla magnetoterapia per strappi muscolari.
Una lesione muscolare può verificarsi per trauma diretto in seguito ad una contusione o per trauma indiretto attraverso la contrazione in allungamento del muscolo.
In base alla quantità di fibre o di fasce muscolari danneggiate, si può avere uno strappo più o meno grave, la cui serietà viene valutata attraverso esame clinico ed esami strumentali, quali ecografia o risonanza.
In termini pratici, un muscolo si strappa in seguito ad una brusca contrazione o ad uno scatto improvviso.
Questo avviene quando si esegue uno sforzo in allungamento, eccessivo per la sua capacità estensiva, il ché può derivare da carenza di allenamento, scarso riscaldamento o stanchezza muscolare.
Gradi di strappi muscolari
Uno strappo muscolare può essere di tre gradi: primo, secondo o terzo, ognuno con differenti sintomi.
Uno strappo di primo grado vede il danneggiamento di poche fibre muscolari e una leggera lesione, che permette al soggetto di continuare la propria attività fisica.
In ogni caso, è preferibile interromperla e mettersi a riposo per qualche giorno, in modo da favorire la naturale guarigione in circa due o tre settimane.
Uno strappo di secondo grado, invece, si caratterizza per una lesione più consistente e per un forte dolore, con formazione di ematoma anche visibile.
Diventa impossibile praticare attività, per cui sarà necessario procedere ad esami di approfondimento per sottoporsi ad un trattamento di riabilitazione, così da ripristinare la corretta funzionalità del muscolo.
Quando si verifica uno strappo di terzo grado, si è di fronte ad una lesione subtotale o totale, con dolore molto forte, ematoma e impotenza funzionale.
Questa sintomatologia richiede un percorso riabilitativo serio e duraturo, che permetta di ottenere un recupero graduale e completo.
Strappo muscolare: cosa fare
L’approccio ad uno strappo varia a seconda della serietà dello stesso, ma i rimedi immediati restano invariati.
Prima di tutto, si procede proteggendo la lesione dal rischio di ulteriori traumi e stabilendo quali movimenti e quale carico possa sopportare il muscolo lesionato, in quanto il riposo assoluto è consigliato solo in presenza di uno strappo di terzo grado.
Inoltre, la terapia conservativa prevede l’applicazione di impacchi di ghiaccio sulla zona interessata, così da ridurre infiammazione e dolore.
Il passo successivo prevede la compressione del muscolo, tramite fasciatura, e l’elevazione dell’arto nei momenti di riposo.
Allo stesso modo, è fondamentale evitare di:
- applicare calore sulla zona;
- bere alcol, perché va a fluidificare il sangue, accelerando il flusso sanguigno;
- correre;
- massaggiare la zona infortunata.
Magnetoterapia per strappi muscolari
La magnetoterapia per strappi muscolari si è rivelata di grande aiuto nel recupero di questo tipo di infortuni.
Infatti, questo trattamento svolge un’azione analgesica e antinfiammatoria, che permette di controllare e ridurre il dolore e di stimolare la rigenerazione del tessuto muscolare.
In questo modo, il recupero e il rientro in attività avvengono in tempi notevolmente ridotti.
La magnetoterapia per strappi muscolari è una terapia indolore e non invasiva, che sfrutta i campi magnetici, per riequilibrare il potenziale di membrana.
Magnetoterapia benefici
La magnetoterapia per strappi muscolari svolge una serie di effetti benefici, quali:
- azione antinfiammatoria e antidolorifica;
- aumento dell’irrorazione sanguigna;
- incremento della mineralizzazione ossea;
- miglioramento della circolazione periferica;
- azione cicatrizzante;
- miglioramento del metabolismo cutaneo.
Magnetoterapia controindicazioni
Pur essendo un trattamento efficace, sicuro e privo di controindicazioni, è importante evitare di sottoporvisi in presenza di determinate condizioni.
In particolare, è sconsigliata ai soggetti portatori di un pacemaker o di defibrillatore cardioverter portatile e alle donne incinte o in presenza di malattie infettive e patologie tumorali.
Infatti, i campi magnetici potrebbero interferire con il funzionamento del dispositivo elettronico o essere causa di anomalie fetali.