La frattura del gomito coinvolge l’osso del gomito noto come capitello radiale. Questo tipo di frattura si verifica quasi esclusivamente a seguito di traumi, spesso causati da cadute, e richiede un’approfondita comprensione delle sue caratteristiche, cause, sintomi e opzioni di trattamento.
Frattura del gomito dopo una caduta
Il trauma che porta alla frattura del capitello radiale può essere di natura diretta, coinvolgendo direttamente il gomito, o indiretta. La forma indiretta si verifica quando una persona cade e istintivamente cerca di proteggersi stendendo le mani in avanti. In questo caso, il trauma alla mano può ripercuotersi sull’articolazione del gomito, causando la frattura del capitello radiale. Pertanto, questa frattura può colpire chiunque, dall’anziano al praticante di sport. Nel caso degli sport di contatto, il rischio di frattura del gomito è maggiormente elevato.
Cosa fare dopo una caduta
Dopo una caduta che coinvolge il gomito, sia direttamente che indirettamente, il paziente solitamente avverte un intenso dolore e spesso è incapace di muovere l’avambraccio. Questo accade perché il radio scorre sull’ulna attraverso il capitello radiale, e questa articolazione consente il movimento di prono-supinazione dell’avambraccio, fondamentale per attività quotidiane come girare una chiave o aprire una maniglia. Il gonfiore, tuttavia, non è sempre presente.
Dopo l’incidente, è di vitale importanza immobilizzare l’articolazione, anche mediante un bendaggio al collo, e successivamente recarsi al Pronto Soccorso, dove verrà eseguita una radiografia. Questa radiografia consente di valutare immediatamente la gravità del danno subito.
Come si tratta una frattura del gomito
Le fratture del capitello radiale possono essere suddivise in due categorie principali: composte e scomposte. Nel caso di una frattura scomposta, il trattamento richiederà un intervento chirurgico. L’intervento chirurgico può essere considerato anche se la frattura è associata ad altre lesioni più complesse del gomito. Nel caso di una frattura composta, può essere sufficiente un approccio conservativo. La decisione su quale approccio adottare sarà presa dallo specialista in base alle specifiche circostanze del caso.
Tempo di guarigione
I tempi di guarigione per una frattura del gomito sono simili sia per il trattamento chirurgico che per quello conservativo, poiché dipendono principalmente dalla capacità di guarigione biologica dell’osso. In genere, dopo 6-8 settimane dal trauma, il paziente può tornare alle normali attività quotidiane.
Tuttavia, in alcune situazioni, come nel caso di una frattura pluri-frammentaria o di una riduzione chirurgica insufficiente, potrebbe verificarsi una limitazione nella prono-supinazione dell’arto. D’altro canto, se la frattura è composta o la chirurgia ha portato a una riduzione anatomica precisa, il recupero solitamente è completo. In quest’ultimo caso, è consigliabile non tenere l’articolazione bloccata, ma iniziare a muovere il gomito e l’avambraccio il prima possibile per prevenire la rigidità articolare. La riabilitazione adeguata svolge un ruolo chiave nel processo di guarigione e nel ripristino completo della funzionalità.