La magnetoterapia ha dimostrato una considerevole efficacia in molte sue applicazioni, anche come magnetoterapia per fratture.
Questa terapia si serve di campi elettromagnetici pulsati e riesce a penetrare in profondità nella frattura.
Il risultato è quello di accelerare fino al 50% la formazione del callo osseo riparativo: in questo modo, è possibile saldare in modo simmetrico le fratture in circa quattro settimane.
In caso di fratture, la magnetoterapia agisce sul ritardo del consolidamento osseo e della cicatrizzazione, sulla rimarginazione anche di microfratture, ma anche di contusioni, osteoporosi, edema osseo, traumi, osteonecrosi e osteocondrite.
Le applicazioni della magnetoterapia per fratture sono utilizzate anche in seguito ad innesto di protesi articolari, reimpianto e revisione di protesi: ciò avviene per favorirne il consolidamento.
Inoltre, grazie all’assenza di calore, alla magnetoterapia si ricorre anche in caso di sintesi metalliche interne, quali la protesi al ginocchio e la protesi all’anca.
Magnetoterapia per fratture: efficacia
L’efficacia di tale terapia sulle fratture è dovuta al fatto che questa si applica a bassa frequenza e ad alta intensità, attraverso dispositivi professionali specifici.
In questo modo, la magnetoterapia stimola gli osteoblasti, ossia quelle cellule deputate alla produzione di tessuto osseo, e, agendo direttamente sulle fibre di collagene, intensifica l’attività di riassorbimento osseo da parte degli osteoclasti.
L’osteogenesi accelera la formazione del callo osseo e agevola la riparazione in caso di fratture. E’ consigliato il noleggio della magnetoterapia al proprio domicilio poichè la sedute devono essere di almeno 6-8 ore.
I campi magneti pulsati della magnetoterapia per fratture agiscono sui tessuti organici e accelerano i processi di scambio ionico della membrana cellulare, così da agevolare il metabolismo cellulare.
L’azione stimolante nel passaggio degli ioni calcio nel tessuto osseo facilita la riparazione delle fratture.
La magnetoterapia incrementa:
- l’irrorazione vascolare;
- la mineralizzazione ossea;
- la resistenza ossea.
Inoltre, rallenta il processo di riduzione della densità ossea causato dall’osteoporosi, ossia quella malattia che deteriora il tessuto osseo, rendendolo fragile e più soggetto a fratture, e favorisce la produzione di endorfine, riducendo il dolore dovuto all’infiammazione.
Magnetoterapia in caso di frattura: i tre meccanismi
La magnetoterapia basa la sua efficacia su tre meccanismi biologici:
- il meccanismo cellulare, in quanto agisce sulla membrana cellulare, che risulta depolarizzata, a seguito di un trauma con edema e di infiammazioni;
- il meccanismo interstiziale e tissutale, in quanto agisce sulle proteine del collagene;
- il meccanismo tangenziale, in quanto svolge la propria azione a livello del tessuto osseo.
Esistono diversi tipi di fratture: fratture chiuse o composte e fratture aperte o esposte, fratture complete e incomplete, fratture frammentarie, trasversali, longitudinali, spiroidi, oblique, metafisiarie, diafisiarie e epifisiarie, queste ultime tre si distinguono a seconda che si trovino sul tratto prossimale della testa dell’osso, sulla superficie dell’osso o al centro dell’osso.
Le fratture esposte sono quelle che richiedono tempi di guarigione più lunghi, per cui sono anche quelle che necessitano di aiuto per accelerare il processo di ripristino della continuità ossea.
Infatti, una frattura non consolidata in tempo potrebbe essere causa di artrosi e algodistrofia della zona interessata.
In questi casi, la magnetoterapia per fratture è consigliata, soprattutto per le fratture a carico di ginocchio, femore, braccio, bacino, gomito, scafoide, costole o polso.
Magnetoterapia per frattura del ginocchio
La magnetoterapia è indicata per patologie che interessano il ginocchio, quale la gonartrosi, la condropatia rotulea, l’osteoartrite, le distorsioni del ginocchio, la tendinite del rotuleo, la lesione di legamenti o del menisco.
In caso di artrosi, condropatia e osteoartrite, la terapia rinforza la cartilagine, frena il processo di degenerazione e riduce il dolore.
Per le lesioni dei legamenti, la magnetoterapia aiuta a ripristinarli, favorendo la formazione di fibre.
Per quanto riguarda la tendinite del rotuleo, la terapia ad alta frequenza contrasta l’infiammazione; mentre il contrasto a dolori ossei e strutturali del ginocchio avviene ristabilendo equilibrio all’interno dell’arto.
In caso di fratture, invece, la magnetoterapia viene utilizzata in riabilitazione e fisioterapia per stringere i tempi di guarigione e di consolidamento osseo.
Magnetoterapia per fratture del femore e dell’anca
Le fratture a carico dell’anca sono quelle che interessano il collo femorale, ossia quell’area sotto la testa sferica, e sono gravi in modo particolare quando si verificano nel punto di congiunzione tra femore e anca.
Nella frattura scomposta del femore, le ossa rotte sono spostate dalla loro sede naturale, per cui si dovrà ricorrere ad un intervento chirurgico per allineare i frammenti e per rifissarli in sede.
La magnetoterapia viene introdotta nel trattamento in quanto accelera i tempi di consolidamento osseo.
Magnetoterapia fratture alla spalla
La frattura che interessa l’articolazione della spalla in modo più frequente è quella a carico della clavicola, che provoca dolore, deformità e gonfiore della zona.
Nel corso della terapia conservativa, può essere utile ricorrere alla magnetoterapia, così da favorire il consolidamento osseo.
Magnetoterapia per fratture alla caviglia
Le fratture della caviglia interessano il malleolo mediale o posteriore della tibia o il malleolo laterale del perone.
Anche in questo caso, la magnetoterapia viene utilizzata per aiutare il consolidamento dell’osso, in seguito ad osteoporosi, fratture, artrite, distorsioni o artrosi.
Magnetoterapia per fratture del piede
Un punto colpito molto spesso da fratture da stress di origine microtraumatica è il piede, con possibile frattura dell’apofisi calcaneare, dello scafoide, del II o del V metatarso, a seconda della zona colpita.
Questa lesione può trasformarsi in una frattura completa, fino a sfociare in pseudoartrosi, se viene trascurata per lungo tempo.
Per questo motivo, in fase di riabilitazione, si ricorre alla magnetoterapia, che permette di ridurre i tempi di guarigione.
Magnetoterapia per edema osseo
L’edema osseo si crea quando un osso spugnoso perde il proprio contenuto di calcio, diventando fragile e causando dolore nell’osso interessato, a causa della formazione di liquido al suo interno.
L’edema osseo viene considerato una frattura a tutti gli effetti, per cui si ricorre alla magnetoterapia per combattere infiammazione e dolore, ripolarizzare le cellule, favorire i processi di riparazione dell’osso e ripristinare l’equilibrio biologico della zona interessata.
Magnetoterapia per fratture vertebrali
L’effetto anche analgesico della magnetoterapia a bassa frequenza la rende adatta nel trattamento di ulteriori patologie, quali cervicalgia, lombalgia dorsalgia e dolore lombo-sacrale.
Questa aiuta a ridurre il dolore causato da disturbi muscolari, contratture o artrosi cervicale o lombare.
In questo modo, permette di ottenere risultati importanti anche a livello trofico, in quanto ristabilisce i normali valori del tratto della colonna, stimolando la nutrizione cellulare.
Magnetoterapia per frattura di Colles
In caso di frattura di Colles, si può ricorrere alla magnetoterapia già nel periodo di immobilizzazione con gesso o tutore delle articolazioni metacarpo-falangee, del gomito e della spalla.
La terapia prosegue anche dopo la rimozione di gesso o tutore, ma deve essere abbinata ad esercizi attivi domiciliari.
Questo trattamento permette di ridurre il dolore e promuove la consolidazione della frattura. In questo modo, si riduce il rischio di edema alla mano, rigidità articolare, osteoporosi e comparsa della sindrome algo-distrofica.
Uno studio dimostra l’efficacia della magnetoterapia nel consolidamento delle frattura.